7.4 Riconsiderare tutto.. - Loreto Lorette

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7 FUTURO
7.4 Bisogna riconsiderare tutto...
Le realtà antiche talora si reggono grazie alla «forza dell'abitudine» e poi... tutto ad un tratto crollano, per mancanza di previdenza.
Loreto è meta di un pellegrinaggio assai prospero, sostenuto da una ferma tradizione. Ma una vecchia costruzione mai controllata da una commissione di sicurezza rischia di cadere in rovina. A nostro umile parere è venuto il momento di rivisitare il prestigioso centro spirituale di Loreto da capo a fondo.
Non si tratta di criticare quanto si fa ed è eccellente, ma di dare la massima estensione ad una realtà dotata di potenzialità missionarie enormi.

7.4.1 La Santa Casa
Si possono esprimere quattro desideri riguardo all'avvenire della Santa Casa:
  1. Che le ricerche su questa edicola non siano considerate concluse.
  2. Che si offra ai fedeli una giusta teologia delle reliquie e dei luoghi di grazia.
  3. Che il posto centrale del mistero dell'Annunziazione e dell’Incarnazione appaia chiaramente agli occhi dei visitatori.
  4. Che il passaggio nella Santa Casa divenga un vero Esercizio spirituale.

Nel Teatro Istorico di Martorelli, vol. III (ed. 1735, pagg. 185 e seg.), si trova un Ordo o Direttorio per la visita della Santa Casa. Il cerimoniale prevede cinque visite, per onorare i cinque misteri ai quali fa da cornice:
1° Qui Maria è stata concepita
2° Qui Maria è nata
3° Qui abitò con Giuseppe dopo la sua permanenza nel tempio
4° Qui ha ricevuto la visita dell'angelo, preludio dell'Incarnazione
5° Qui Maria ha ricevuto spesso la visita degli apostoli dopo l'Ascensione.
Prima di entrare nella cappella è raccomandato di farne il giro in ginocchio. Una volta entrati, è bene fermarsi un momento, baciare la terra con rispetto, e infine recitare preghiere specifiche indicate nell'opuscolo.
Seguono avvertimenti molto precisi.
Si ha l'impressione che il pellegrino sia guidato come un bambino nei minimi dettagli.
Tutto questo non è più attuale.
Tuttavia non è bello che il pellegrino - per non dire il visitatore - sia abbandonato a se stesso nell'incertezza più completa.

Forse sarebbe bene editare un «manuale del Pellegrino».
Il fedele vi troverebbe come fare uso ben preciso del tempo, preghiere e canti specifici, proposte concrete di gesti e passi da fare, avvisi concernenti i sacramenti e i propositi da fare tornando a casa. Questo «rituale del pellegrinaggio», dopo un periodo di sperimentazione potrebbe essere investito dell'autorità del vescovo e corredato con indulgenze.
Vedere anche il nostro sito: Casella 4, Teologia 4.3
Vedere anche: Casella XIV: «12 Corone», corona 1.

7.4.2 Il Santuario
La disciplina del santuario, assegnata a servizi diversi e talvolta un po' incompatibili, è oggetto di molti commenti da parte dei fedeli.
L'autorità è criticata, qualunque cosa faccia.
Per questo non rischieremo su un argomento, a proposito del quale brilliamo per la nostra incompetenza.
La visita al santuario oggi è facilitata con belle iscrizioni di natura culturale. Si potrebbero aggiungere commenti destinati alla preghiera. Si potrebbe anche comporre un libretto che sia un percorso pedagogico e spirituale delle diverse zone della Basilica. Un «Cammino di Fede» che costituirebbe un vero esercizio spirituale.

7.4.3 Il Palazzo Apostolico, la Cultura
Lasceremo da parte la questione se nella Chiesa del Vaticano II sia opportuno che i sacerdoti o i vescovi abitino in palazzi lontano dai fedeli. Bisogna adattarsi a quanto esiste.
Il Palazzo Apostolico di Loreto, monumento di grande bellezza, ospita la Congregazione Universale e la sua Libreria, il centro degli Archivi ed il Museo, e diversi servizi di Ricerca. Questo edificio è un po' l'immagine emblematica della dimensione culturale della città. A motivo della storia e della mentalità italiana, tale dimensione non può essere omessa.
Affronteremo in altra parte i ritiri riservati, i gruppi di studio sulla qualità della vita, sulla famiglia e l'affettività. Queste manifestazioni dovrebbero formare l'attività primordiale di Loreto e meritano di essere trattate a parte.

7.4.3 Il Palazzo Apostolico, la Cultura
Lasceremo da parte la questione se nella Chiesa del Vaticano II sia opportuno che i sacerdoti o i vescovi abitino in palazzi lontano dai fedeli. Bisogna adattarsi a quanto esiste.
Il Palazzo Apostolico di Loreto, monumento di grande bellezza, ospita la Congregazione Universale e la sua Libreria, il centro degli Archivi ed il Museo, e diversi servizi di Ricerca. Questo edificio è un po' l'immagine emblematica della dimensione culturale della città. A motivo della storia e della mentalità italiana, tale dimensione non può essere omessa.
Affronteremo in altra parte i ritiri riservati, i gruppi di studio sulla qualità della vita, sulla famiglia e l'affettività. Queste manifestazioni dovrebbero formare l'attività primordiale di Loreto e meritano di essere trattate a parte.

7.4.3.1 Sviluppare la dimensione culturale
In una protettiva strettamente spirituale, cultura e contemplazione sono spesso in opposizione. Quanto è dato alla ricerca intellettuale va a scapito dello spirito necessario all'unione con Dio. A Loreto grande è il pericolo di sviluppare la riflessione, la storia e l'arte a detrimento della preghiera. Grande è il pericolo di edificare una Loreto mondana.
Non senza molte esitazioni, dopo sette anni di meditazione e di osservazioni pensiamo che la vocazione di Loreto sia anche - e secondariamente - culturale.
Ed eccone le ragioni:
La cultura è l'epifania della fede.
La mentalità italiana è molto sensibile, soprattutto nei confronti dell'arte.
Tale tradizione esiste a Loreto. Uno dei primi libri pubblicati dopo l'invenzione di Gutenberg era un lavoro su Loreto. Attualmente il catalogo dei libri pubblicati su Loreto occupa un intero volume.
I luoghi di grandi raduni possono essere, simili ai monasteri medioevali, luoghi di inculturazione «aperti alle grandi sfide del mondo ed ai segni dei tempi» (G. Paolo II a mons. Macchi, n° 7 e 8).
la Evangelii Gaudium tratta del legame necessario tra evangelizzazione e cultura ai numeri 61-79: «La necessità di evangelizzare le culture per inculturare il Vangelo è imperiosa» (n° 69).
I Gesuiti hanno avuto un ruolo decisivo nella elaborazione pastorale e dottrinale del Pellegrinaggio a Loreto. Ora, uno degli assiomi gesuiti è che l'evangelizzazione resta fragile fino a quando non ha imbevuto le culture.

7.4.3.2 Cultura e Nazione Italiana
Roma (diciamo l'Italia) è come la madre delle nazioni d'Europa. Nella Basilica di Loreto, la cupola simboleggia Roma e le cappelle laterali i diversi paesi d'Europa e del mondo. Non tutto è falso in questa visione trionfalistica del 1883.
In Italia constatiamo un'infatuazione esagerata per la lingua ed i modi anglosassoni.
L'affanno della lingua italiana, che non inventa neologismi e li prende in prestito dal linguaggio commerciale, è un segno di decadenza.
Bisogna lottare contro il disfattismo culturale e linguistico dell'Italia, che non deve mostrarsi decadente.
L'Italia, la sua cultura, la sua lingua sono sottorappresentaste nelle istanze europee, e questo non è una cosa buona per le altre popolazioni.
Loreto potrebbe diventare una "piccola capitale" spirituale e culturale dell'Italia, data la sua posizione mediana nella Penisola.
La storia dell'Italia è quella delle rivalità fra le grandi città. Loreto, al centro delle Marche, rimase al riparo da quei conflitti: «Loreto - scrive Lucette Scaraffia - è l'unico centro religioso della Penisola nel quale si riconoscevano allo stesso tempo i Savoiardi, i Borboni, i Lombardi ed i Siciliani».
Loreto è stata il teatro della Battaglia di Castelfidardo, uno dei grandi momenti della formazione dell'Unità d'Italia.
Loreto è il centro di preghiera per l'Italia.
La Madonna di Loreto è la Patrona mondiale di chi viaggia attraverso l'aria.
I corsi culturali, specialmente nella «stagione morta», permettono alle strutture alberghiere di sopravvivere.

Realizzazioni possibili
Loreto non ha un seminario o un noviziato, non ha un centro di ricerca teologica. Una lacuna spiacevole.
Senza sognare l'impossibile, Loreto potrebbe disporre di una sede universitaria distaccata, avere cellule permanenti di riflessione, e sessioni regolari di incontri ancora più numerosi.

7.4.3.3 Cultura teologica e spirituale
La Città mariana potrebbe ospitare qualche modesto istituto in campi di ricerca che ne presentassero la necessità:
Agiografia e spiritualità specificamente italiane
Teologia mariana
Riflessioni su carismi e fatti preternaturali
Scambio di idee su demonologia e ruolo degli esorcisti
Arte della paternità spirituale e del discernimento.

7.4.3.4 Cultura italiana
Se fosse riconosciuto che Loreto ha la vocazione effettiva a diventare una piccola «capitale cultuale d'Italia», un centro di diffusione e di rigenerazione della cultura italiana, si poterebbero prevedere diverse iniziative:
lezioni di stilistica, composizione letteraria per giovani durante l'estate;
la fondazione di un Premio letterario Loreto;
lezioni di latino e di archeologia;
spinte a scegliere Loreto come residenza principale o secondaria (appello riguardante soprattutto gli intellettuali, gli scrittori e gli artisti);
Dibattiti e classi di formazione sull'arte sacra;
Scelta di Loreto per effettuare olimpiadi culturali (Concorso generale degli allievi in diverse materie d'insegnamento).
La lingua italiana non è più insegnata nelle scuole d'Europa, tuttavia gli amici dell'Italia non mancano e molti sono affamati della sua cultura.
Si potrebbero progettare:
Corsi di italiano compatibili con orari di vacanze cristiane;
lezioni italiane di storia, di agiografia, d'arte profana e sacra.

7.4.4 La Municipalità
Bisogna subito sottolineare che Loreto è una municipalità speciale, perché promana da una popolazione moralmente privilegiata, come abbiamo avuto modo di dire molte volte (1.6 e commento).
Qui le virtù naturali e il senso della famiglia sono ancora molto vivi. Le persone sono umili, oneste, caritatevoli. La fede e la pratica cristiana sono molto diffuse, talora unanimi. Venti secoli di tradizione cristiana, sostanzialmente senza eresie, hanno forgiato una mentalità generalmente favorevole alla Chiesa.
Basta dimorare sul luogo per percepire nelle strade una impressione di "cielo sulla terra".
(Vedere il nostro sito da 1.3.10 a 1.3.13).
Il mito assai diffuso nel contesto italiano della città caduta dal cielo è stato parzialmente messo in opera nel passato del luogo (vedere il nostro sito 1.6).

Esaminiamo ora la municipalità quale uno straniero può percepirla dal di fuori.
La decorazione della sala municipale e del Comune, gli articoli della rivista comunale, gli auguri del Sindaco, i manifesti provenienti dalla direzione, la partecipazione alle feste religiose, i temi e le manifestazioni proposti dagli eletti, la concertazione con la Delegazione per le azioni da intraprendere... Tutto ciò, malgrado imperfezioni, fa rilevare una saggezza comune e sinceramente condivisa. Questa filosofia è quella di sant'Agostino nella Città di Dio: la città terrestre è interamente orientata e finalizzata dalla città celeste.
A Loreto il modo di concepire la separazione dei poteri è reale, ma senza opposizione dialettica. Questa maniera eccezionale di vivere la laicità è degna di essere conosciuta dalle altre nazioni.

Se Loreto è chiamata per volontà divina a prendere una dimensione internazionale, la collaborazione logistica della Municipalità sarà indispensabile a diversi livelli:
Appello alla Regione ed alla Nazione;
creazione degli spazi necessari per i grandi raduni;
promozione di luoghi di accoglienza accessibili ai giovani ed ai pellegrini meno fortunati;
mantenimento dell'ordine;
disciplina del silenzio.
Resta da convincere una Municipalità piena di buona volontà, perché si metta in moto quando ne sentirà la volontà da parte della Chiesa e della popolazione.
(Su questo punto, vedere il testo delle 12 Corone che si trova integralmente nella Casella XIV; specialmente la 4 a Corona).

7.4.5 La vocazione profetica

7.4.5.1 I ritiri predicati a Loreto
È urgente che Loreto sviluppi un'intensa attività di Esercizi spirituali specifici della sua grazia propria. A tale scopo la Nuova Nazareth deve fare uno sforzo continuo per discernere, definire e formulare il proprio CARISMA, e di conseguenza proporre predicazioni di un carattere particolare, elargendo un insegnamento possibile da percepire solo a Loreto.

I tipi di Esercizi
Non sarebbe bene sviluppare Ritiri fondamentali, Esercizi di scelta di vita, Esercizi di conversione?

Tutti questi tempi di deserto sarebbero impregnati dallo spirito della Santa Casa, dove Maria ha pronunciato il Si dell'Annunciazione, dove ha condotto una vita assolutamente santa fin dalla più tenera infanzia.
Gli Esercizi essenziali mirerebbero dunque a far sì che il partecipante dica un Si più sentito al piano di Dio sulla propria esistenza.

I temi degli esercizi
Si potrebbero immaginare esercizi di scelta di vita sul tema: Costruire la casa sulla roccia.
Ognuno è chiamato ad edificare la propria Santa Casa nello spirito di Nazareth, sulla roccia del Vangelo.
Il fedele troverebbe anche il tempo di esaminare nei particolari la propria esistenza, per verificare che la gerarchia dei valori vi sia ben rispettata, la relazione con Dio sia messa al primo posto, la qualità della relazione familiare al secondo, il lavoro al terzo.
In questa logica la sobrietas vitae apparirebbe chiaramente come un'esigenza al tempo stesso dolce e necessaria.
Si potrebbe immaginare che il ritiro termini con la stesura di un regolamento di vita, offerto a Dio nella Santa Casa con un cerimoniale appropriato.

I Predicatori
Spesso la grazia della conversione matura ascoltando un predicatore di fuoco. Per questo bisognerebbe attirare a Loreto convertitori santi e trascinatori, reclutati in tutta Italia.


7.4.5.2 Il pubblico degli esercizi
Pubblico misto
Si possono progettare "ritiri di cristianità", con pubblico misto: sacerdoti, religiose, laici uomini e donne, ai loro inizi o già progrediti. Almeno questa è la tradizione dei Focolari di Carità.

I giovani
Loreto non deve diventare meta di pellegrinaggio di vecchi! Bisogna accogliere giovani, molti giovani, a Loreto.

7.4.5.3 Le condizioni di tali ritiri
Diciamolo crudamente: se qui non si trova un alloggio vicino alla gratuità, non verrà nessuno. In certi casi la conduzione potrebbe essere assicurata da un volontariato molto motivato spiritualmente e dagli stessi partecipanti al ritiro.

Il tempo e la durata
Una simile impresa richiede tempo, preghiera e silenzio: «Ci vogliono almeno cinque giorni per rifare un'anima», diceva Marta Robin.

Le date
Bisognerebbe accettare anche le persone che arrivano all'improvviso... e prendono il treno a volo, come nei cinema permanenti.

Un'accoglienza povera
Molti fedeli restano bloccati a causa dei costi.
Bisogna mirare assolutamente a creare possibilità di accoglienza molto povera.
Per non danneggiare l'industria alberghiera locale, è bene prevedere diversi livelli di ricezione.

7.4.5.4 Colloqui - Conferenze - Congressi
I grandi assembramenti sono anche più importanti dei ritiri. Loreto dovrebbe farne una propria specialità.

Le Famiglie
Il crollo della famiglia in Europa è un fenomeno massiccio e desolante. Cosa strana, la Santa Italia ne è contaminata a sua volta. Lo confermano le statistiche del divorzio, dell'aborto e delle nascite. Ma invece di sprofondare nel fatalismo mediterraneo, bisogna reagire e fare di Loreto la capitale italiana della Speranza.
A Loreto bisogna far vedere famiglie numerose, genitori risolutamente prolifici. Una famiglia cristiana gioiosa e feconda è in se stessa una predica, un segno profetico.

Il pubblico di categoria
Oggi più che mai la Chiesa esercita un ministero specializzato della compassione. Si china sulle persone isolate con sofferenze particolari. Una parte della guarigione è già ottenuta quando un essere ferito, riconosciuto nella sua dignità, entra in comunione con i suoi simili.
Attardati affettivi, celibi, coppie in difficoltà, separate o divorciate... l’elenco della gente concernata è lungo.
Non bisognerebbe dimenticare le vittime di condizionamenti e di dipendenze ( addizioni) diverse: i malati della droga, dell'alcool, dell'aids.
Dei gruppi di studio sarebbero ugualmente aperti ai dipendenti dal piccolo schermo, agli omosessuali, alle vittime della prostituzione.

7.4.5.5 Le necessarie creazioni
Sarebbe necessario che le case d'accoglienza fossero capaci di ricevere ospiti desiderosi di esercizi spirituali esigenti, moderni, fatti nel silenzio.
D'altro canto, se la vocazione di Loreto fosse confermata nella direzione della famiglia, forse sarebbe augurabile che le diverse nazioni europee disponessero qui di una presenza nazionale: Casa della Famiglia, Centro Giovanni Paolo II, ecc.
Così Loreto diventerebbe per il mondo un laboratorio di ricerca ed un sacramento di speranza per la famiglia.

7.4.6 Le Congregazioni religiose
Istituti maschili e femminili tradizionali, comunità nuove, sono numerosi a Loreto, come abbiamo visto in precedenza (6.4). La maggior parte si sono installati sul posto con il desiderio di vivere su una terra mariana e di pregare per i pellegrini. Questa attrattiva con il tempo può affievolirsi. Nel caso in cui le istanze pastorali scegliessero di promuovere qui una città pilota della Nuova Missione, bisognerebbe che tutte le congregazioni religiose aderissero con entusiasmo a questo progetto e lo mettessero a capo dei loro obiettivi. Queste comunità dovrebbero essere felici di mettere la loro vita penitente ed il loro carisma al servizio delle nuove realizzazioni.
Dovrebbe essere data la precedenza agli istituti orientati verso la teologia mistica, verso la predicazione degli esercizi e di gruppi di studio, verso la pastorale dei grandi raduni, verso il ministero della compassione.

7.4.7 Il Pellegrinaggio
La Casella 6 è dedicata interamente a questo tema. Non si tratta di criticare quanto viene fatto, che è una cosa eccellente, ma di passare ad una marcia più alta e dare al centro spirituale di Loreto la dimensione nazionale che gli permetta di rendere all'Europa gli stessi servizi di Lourdes e Fatima.
Bisognerebbe che al loro arrivo i visitatori si trasformassero in pellegrini, che fossero iniziati alla spiritualità del luogo, che fossero informati, presi per mano, introdotti in una cornice liturgica, invitati a compiere gesti precisi.
Bisognerebbe proporre un programma concreto per i pellegrini di un giorno o di una settimana (come si fa a Lourdes).
La cosa sarebbe facilitata dall'edizione di un Manuale del pellegrino, che spinga a seguire un percorso, a compiere dei gesti, a fare esercizi spirituali particolari a Loreto. Tutto questo dovrebbe essere sostenuto dall'autorità del vescovo, con anche delle indulgenze in palio, se fosse utile.
Tutte le pratiche dovrebbero essere orientate all'umico scopo della conversione del fedele.
Si dovrebbe essere ugualmente attenti a dare ai pellegrini che lo desiderassero la possibilità di concludere il loro soggiorno con un impegno tangibile.
Come a Compostela, si potrebbe dare un attestato scritto.

Un pellegrinaggio che non fosse esigente non risulta attraente. Al contrario, i fedeli arrivano in massa quando si propone loro un cammino penitenziale rigoroso.
Tale è il caso del St Patrick's Purgatory Pilgrimage a LOUGHDERG, in Irlanda. La gente arriva sull'isola in battello. Piove, fa freddo, i fedeli digiunano, si impedisce loro di dormire pregano tutta la notte... e tornano a casa estasiati...


7.4.8 La Diocesi
Abbiamo affrontato l'argomento in 1.4 e nell'ottava corona.
Lo statuto originale dato da Paolo VI nel 1965 associa due realtà molto diverse: il Pellegrinaggio e le cinque parrocchie del territorio della Prelatura.
Un tale dualismo può dare dei risultati molto interessanti, a condizione che le unità territoriali si interessino alle finalità perseguite dalla Delegazione.
I residenti, animati da un ardore missionario, sono capaci di offrire molto ai loro fratelli venuti da lontano. Ed è già questo il caso. Una parte notoria dell'attività dispiegata dal santuario è assunta dagli abitanti di Loreto: animazione della liturgia, servizio della Basilica, amministrazione della Prelatura, visite guidate, servizio alberghiero...
Se Loreto procedesse ad un rifacimento totale, gli adulti ed i giovani del territorio troverebbero sul posto una quantità di impegni e di ruoli nuovi.
Gli architetti, gli impresari e gli operai dell'edilizia sarebbero impegnati nelle costruzioni nascenti.
Il volontariato prenderebbe una nuova estensione. Giovani del luogo prenderebbero in carico i nuovi centri di accoglienza e guiderebbero i giovani venuti da fuori.
La fusione tra popolazioni esterne ed abitanti delle Marche sarebbe uno stimolo per tutti.
Loreto potrebbe anche diventare un'Agenzia matrimoniale, che permetterebbe un incontro tra cristiani esigenti molto meglio di Facebook. Dio sa quanto una simile istituzione sarebbe utile!
Nell'ipotesi della creazione di un Pellegrinaggio diverso, la Municipalità si vedrebbe nella necessità di investire una parte notevole delle sue forze in tale opera nascente. Capirebbe che ne va dell’avvenire di Loreto e che non dobbiamo lasciare l’occasione storica di lavorare a una opera tanto affascinante.

7.4.9 La Chiesa universale
È interessante constatare che nell'annuario ufficiale della Chiesa Cattolica, l'Annuario Pontificio, Loreto è uno dei quattro santuari della cristianità che occupa il maggior numero di pagine.

Un'inchiesta su Loreto non può astenersi dal fare una riflessione sulle sue relazioni con Roma. Nel primo capitolo della Evangelii Gaudium (EG) papa Francesco ci incoraggia:
«Spero che tutte le comunità facciano in modo di porre in atto i mezzi necessari per avanzare nel cammino di una conversione pastorale e missionaria, che non può lasciare le cose come stanno. Ora non ci serve una "semplice amministrazione"» (EG, n° 25).
Una riflessione sul potere centrale non è in sé inopportuna:

«Anche il papato e le strutture centrali della Chiesa universale hanno bisogno di ascoltare l’appello ad una conversione pastorale» (EG, n° 32).
In una prospettiva di rimodellamento del Centro Spirituale di Loreto non è vietato, anche a laici senza mandato, riflettere sugli scenari possibili di un legame futuro tra Loreto e la Santa Sede. È cosa legittima, a condizione di rimanere nella stretta obbedienza a livello delle azioni pastorali (il QAL non si assume alcuna azione).
Peraltro è necessario procedere nell'umiltà partendo dalla venerabile tradizione loretana.
La storia degli status giuridici e pratici delle relazioni tra Loreto e la Santa Sede è ricca e variegata. L'Annuario Pontificio (ed. 2012) tratta a lungo la questione nelle pagine 1870-80).

Tra il 1507 ed il 1698 Loreto dipendeva direttamente dalla Santa Sede tramite un cardinale Protettore. Tra il 1698 ed il 1870 la Congregazione loretana era presieduta dal cardinale Segretario di Stato, che si serviva di un rappresentante sul posto: il Prelato Governatore.
Quando l'unità d'Italia è stata veramente raggiunta (1870), Loreto ha continuato a godere di uno statuto speciale. La città era amministrata da un Governatore Reale dipendente dal ministero della Giustizia. Ma in seguito, la Basilica, le opere ed una gran parte del patrimonio sono stati rimessi alla Santa Sede e il governatore agiva mediante un Amministratore.
Lo statuto attualmente in vigore è quello di Paolo VI, promulgato nel 1965, come abbiamo già visto in 1.5 e 3.6.
Sembra che l'attuale Delegazione sia assai strettamente legata all'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (Annuario Pontificio 2012, pag. 1247 e seguenti).
All'inizio non era così, ma l'importanza data al denaro, anche in seguito ad abitudini secolari, non è un criterio evangelico. Il nostro papa lo sottolinea con vigore:
«La pastorale in chiave missionaria esige di abbandonare il comodo criterio pastorale del "si è fatto sempre così". Invito tutti ad essere audaci e creativi in questo compito di ripensare gli obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi evangelizzatori delle proprie comunità» (EG, n° 33).
Sul piano pastorale la Sede Apostolica dà fiducia, com'è naturale, al vescovo di questa vera diocesi che è Loreto.
Ma poiché Loreto è una unità pastorale del tutto particolare e privilegiata, ci si interroga sul ruolo stimolante di Roma sul punto della Missione. A livello culturale, artistico e finanziario Roma interviene spesso e in una maniera positiva. Ma dopo il XVI secolo le misure di spinta missionaria appaiono rare o inesistenti. È una cosa buona questa per l'immagine che Roma e Loreto danno di se stesse al Popolo di Dio?
Non dimentichiamo che il ruolo di Roma non è solo quello di coordinare, ma anche di promuovere la missione, come vediamo tante volte nella storia... Gregorio di Tours nella sua Histoire des Francs racconta che verso il 250 furono inviati in Gallia da Roma sette vescovi: Gatiano a Tours, Dionigi a Parigi, ecc. Allo stesso modo Gregorio Magno nel VI secolo ha mandato in Inghilterra Agostino di Canterbury.
A Loreto non sarebbe utile di tanto in tanto una Visita Apostolica per stimolare la missione?
Oggi il termine visita apostolica fa paura. Ma a torto. Credere che una visita paterna sia una misura punitiva è un errore grave ed offensivo. Nel 1575 san Carlo Borromeo - che era stato il numero 2 della Chiesa - reclamò lui stesso una Visita Apostolica nella sua diocesi di Milano. L'intervento durò un anno intero ed i risultati furono talmente soddisfacenti che le sue conclusioni passarono direttamente negli statuti diocesani.
Bisognerebbe capire che la visita apostolica non è una sanzione, ma un onore. L'autorità superiore dimostra così il suo interesse, la sua fiducia in una realtà pastorale da cui si aspetta molto.
Se il termine visitatore apostolico solleva delle resistenze, bisogna inventarne un altro, e potrebbe essere Deputato alla Promozione di Loreto.
Immagineremmo volentieri che un dicastero come il Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione effettuasse sul posto una missione di studio, non per controllare, ma al contrario per incoraggiare, suggerire, far crescere quanto esiste già. Un simile intervento giustificherebbe poi il ricorso a mezzi esteriori per condurre a termine le iniziative giudicate necessarie.

Ma non bisognerebbe dimenticare che il fine ultimo di una rielaborazione non è solo quello di instaurare strutture più operazionali, è il rilancio di una dinamica permanente: «Ma l’obiettivo di questi processi ... non sarà principalmente l’organizzazione ecclesiale, bensì il sogno missionario di arrivare a tutti» (EG, n° 31).
Quanto allo statuto giuridico attuale, se è già diventato obsoleto, perché non cambiarlo un'altra volta? Molti dei propositi della Evangelii Gaudium dimostrano che non c'è da aver paura di modifiche di questo genere. Non solo sono permesse, ma in molti casi si impongono.
Papa Francesco anticipa le obiezioni fatte contro i riformatori:

«Esorto tutti ad applicare con generosità e coraggio gli orientamenti di questo documento, senza divieti né paure» (EG, n° 33).
7.4 10 L'Italia
Questo argomento è già stato affrontato a lungo nella Casella n° 1 di questo sito e nel capitolo 10 del libretto Loreto, la Città dalle 12 Corone, il cui testo integrale si trova nella Casella 14.
Cerchiamo ora di dimostrare perché la Chiesa sarebbe avvantaggiata a fare di Loreto un santuario nazionale.

Fare di Loreto un grande santuario nazionale
Dodici ragioni

1 - Loreto è già il centro di Preghiera per l'Italia
Giovanni Paolo II, che aveva valutato per il suo paese l'interesse di Czestochowa, ha evocato discretamente l'importanza di Loreto nel sentimento nazionale italiano. In occasione di una allocuzione pronunciata nella cripta del Vaticano, avrebbe fatto allusione a questo aspetto. Ne ha parlato il 11 aprile 1985 a Loreto. E nella città stessa, il 11 dicembre 1994, concludeva l'anno della Grande preghiera per l'Italia.

2 - L'Italia ha bisogno di una capitale mariana
Pochi popoli amano Maria quanto gli italiani. Anche dalle labbra degli empi escono in ogni momento gli appellativi Madonna, Madonnina, pronunciati con la più grande tenerezza. Quando è guarito, o protetto da un cataclisma o da un incidente, l'italiano ne attribuisce la causa alla Vergine Maria.
Le apparizioni (anche autentiche), sono numerosissime in Italia. Ogni 50 km ci si imbatte in un santuario mariano importante, spesso eretto in seguito ad un intervento celeste.
Il signor Boufflet ha scritto: «Nell'Italia del nord la Vergine Maria sembra aver eretto una vera barriera, dalla Lombardia al Veneto, per contenere l'avanzata protestante: non si contano meno di un centinaio di apparizioni tra il 1490 ed il 1620».
Ciò non impedisce agli italiani di occupare Lourdes e Medjugorje, di farne quasi delle colonie italiane.
Ci si chiede talvolta perché gli italiani vadano a cercare così lontano quanto hanno già a portata di mano.
Se Loreto divenisse il pellegrinaggio italiano per eccellenza, molti compatrioti, anche meno fortunati, potrebbero andarvi facilmente.
Loreto potrebbe anche essere il centro della teologia mariana.

3 - L'Italia deve farsi notare tramite un segno identitario
Il padre Giuseppe Santarelli ( Il Messaggio, luglio 2011) dice che l'Italia non comincia nel 1861. Come popolo, lingua, religione, memoria storica, cultura e sentimento l'Italia esisteva da diversi secoli. Questa Italia associa l'amore di Maria alla propria identità. Nel 1568 il primo storico della Santa Casa, Giacomo Ricci, metteva queste parole sulla bocca della Vergine nel momento in cui lasciava l'Illiria:
«Ora parto da qui, diretta verso i miei italiani... Andrò da coloro che mi avranno cara e mi tributeranno celesti onori. Là distribuirò miracoli e prodigi».
Presentendo il libro di Lucetta Scaraffia Un lembo di terra santa in Italia (ed. Il Mulino, 1998), Sandro Premici scriveva che Loreto è «il santuario più importante d'Italia, uno dei luoghi simbolo della nostra storia e della nostra identità religiosa».
C'è forse un po' di esagerazione, ma la preghiera e la riflessione, sembra, conducano alla convinzione che Loreto può e deve diventare il grande santuario mariano d'Italia.
Notiamo per inciso che nel 1936 Mussolini sembra «avesse in mente di fare di Loreto la " Lourdes italiana ", vagheggiando un ardito progetto urbanistico».
Diffidiamo di ogni orgoglio nazionalistico, ma sappiamo discernere i segni di preannuncio!

4 - L'Italia sembra sfiduciata sul proprio futuro
L'Italia, talmente superiore a tanti paesi per la sua fede, la sua carità, la sua umiltà, tuttavia è immersa in un clima di morosità generalizzata. Tale fatalismo mediterraneo invoca sentimento che lo contrasti. Il cristiano deve essere anche portatore di un messaggio di speranza.

5 - Edificare una capitale della speranza
L'edificazione di una Cittadella della Fede, con realizzazioni numerose, vive e variegate, sarebbe per la Nazione un messaggio di speranza più eloquente di ogni discorso...
Case di preghiera e di intercessione immerse nel silenzio, farebbero da sottofondo ad un deserto propizio per creare un clima di preghiera.
Il visitatore, o il pellegrino, sarebbe impressionato dalla presenza dei padiglioni rappresentativi delle diverse nazioni, dalle residenze animate dai movimenti nati nel corso dell'ultimo secolo, dai diversi istituti votati alla Famiglia ed ai ministeri della compassione... Loreto sarebbe così una microrealizzazione di cristianità, un condensato della cattolicità in cammino verso l'avvenire.
Le vie ed i luoghi pieni di giovani e di bambini sarebbero la prima predica in favore di una futura Italia robusta e prolifica.

6 - L'unità tardiva dell'Italia giustifica questa iniziativa
Prima del 1861 l'Italia non esisteva come stato unitario.
Il regno di Piemonte e di Sardegna, Lo Stato Pontificio, i ducati di Milano, Parma e Modena, la Serenissima Repubblica di Venezia, il Regno delle Due Sicilie erano ancora realtà ben separate.
Nel 1861 e nel 1870 il processo di unificazione della Penisola era lontano dalla conclusione. Si attribuisce a Massimo d'Azeglio questo detto: «L'Italia è fatta, ora facciamo gl'Italiani!».
Ancor oggi i fini conoscitori dell'Italia riconoscono che l'unità è ancora da fare.

7 - In un paese vecchio, la creatività deve essere stimolata
Malgrado il suo genio, l'Italia «si crogiola nel suo passato».
In materia religiosa, politica, giuridica o artistica, è grande il rischio di limitarsi ad inventariare il passato, di imitarlo, di ripeterlo.
Per questo è desiderabile suscitare luoghi favorevoli alla creatività.

8 - Le altre città non sono adatte
Le altre città italiane sono inadatte a simboleggiare la Nazione nel suo insieme. Roma è troppo universale, Assisi è legata alla diffusione nel mondo del messaggio francescano, Napoli, Venezia, Bologna o Firenze sono città troppo vaste, troppo prestigiose, legate ad una storia troppo caratterizzata.
A guardar bene, non resta che l'umile città di Loreto, la Nuova Nazareth.

9 - L'Europa ha bisogno di un luogo di riferimento italiano
La proliferazione del genio passato in un'Italia frazionata non facilita la chiara percezione dell'identità italiana all'estero. In maniera modesta, ma reale, Loreto potrebbe contribuire a far amare l'anima italiana.
Come abbiamo già detto, una parte dell'attività di Loreto dovrebbe essere consacrata a corsi di lingua, a gruppi di studio e congressi sulla spiritualità specificamente italiana, sulla storia antica e moderna del paese.

10 - Fare appello alle risorse di tutta la Nazione
I grandi santuari della cristianità come Lourdes o Fatima fanno appello ad apostoli venuti dalla diocesi locale o da fuori. E così il rettore di Lourdes non è sempre di stirpe francese.
Il grande iniziatore della Congregazione Universale di Loreto era uno spagnolo. Apostoli eccellenti e santi non hanno per forza la mentalità del pioniere, né i gusti ed i doni speciali che li rendano adatti all'evangelizzazione richiesta dalle grandi sfide contemporanee.
La santa Italia, malgrado le lagnanze, gode ancora di un clero sano e numeroso. Negli ultimi tempi vi si contano circa 400 ordinazioni di sacerdoti diocesani, senza contare le ordinazioni di religiosi (forse 200?...).
Se la Chiesa che è in Italia comprendesse l'interesse di creare la Nuova Loreto, potrebbe mandarvi gli artigiani necessari.

11 - Loreto, esempio di laicità aperta
Come abbiamo mostrato in 1.2.3, in ragione della sua storia e della sua vocazione speciale, i rapporti tra la Chiesa e la Municipalità sono intensi e di qualità eccellente.
Questo esempio di separazione e di cooperazione fra i poteri è ricco di insegnamenti per i comuni d'Europa e merita di essere conosciuto dai cittadini venuti da fuori.

12 - Loreto e l'Oriente
Il mare Adriatico è come uno stretto lago che separa le Marche dall'ex Jugoslavia. Legami attuali e secolari uniscono la zona di Ancona alla Terra Santa, alla Grecia, al Medio Oriente, ai lontani paesi dell'est.
La Casa di Maria è un tramite tra due mondi. La sua presenza è un invito a guardare verso quell'Oriente dal quale è venuta la salvezza, a conoscere la sua profondità liturgica e mistica.
«Sarebbe intelligente rendere visibile questa realtà per mezzo di immagini, memoriali, liturgie di rito orientale» (12 Cour 10-4).

7.4.11 Le Marche
Nel caso in cui Loreto prendesse realmente il suo slancio, finirebbe presto per scoppiare entro le sue mura. Bisognerebbe fare appello all'esterno. Certe operazioni missionarie di grande ampiezza potrebbero aver luogo non solo a Loreto, ma anche nel territorio che ingloba città segnalate per il loro passato prestigioso ed il dinamismo pastorale: Ancona, Osimo, Macerata, Fermo. All'interno di quest'area si trovano effettivamente località ricche di tradizioni religiose e di capacità di accoglienza: Sirolo, Numana ed il litorale dotato di campeggi, Potenza Picena (detta localmente anche Montesanto), Porto San Giorgio ed il suo noto centro neocatecumenale.
Tutto ciò non è una semplice utopia. Questa regione ha già dimostrato la capacità di mobilizzarsi in azioni concrete. Fu il caso del 1993 e del 2013, con i primi due Congressi Ecclesiali Regionali, e nel 2011 con il 85° Congresso Eucaristico Nazionale.
Vedere anche la 10 a Corona in Loreto, la Città dalle 12 corone. Il testo integrale del libretto si trova nella casella n° 14.

7.4.12 L'Europa e le nazioni
Giovanni Paolo II ha desiderato il Centro Pastorale di Montorso, la cui realizzazione prefigura la vocazione della Nuova Loreto.
Bisognerebbe forse cominciare con la formazione di uno Spazio Nazionale, consistente, nutriente, dotato di una identità forte. Una simile realizzazione attirerebbe i cristiani d'Europa, specialmente gli innamorati dell'Italia. Cosa inconcepibile, a meno che la nazione intera non si mobiliti per ottenere dei risultati.
L'insediamento di Case Nazionali e di comunità straniere, la soluzione di problemi linguistici verrebbero in seguito.
È anche chiaro che bisognerebbe invitare a Loreto le personalità carismatiche e mediatiche adatte ad attirare il pubblico di oggi.
Ugualmente, la gestione e l'animazione della Via Lauretana e di diversi itinerari intorno alla città sarebbero indispensabili perché Loreto divenga meta di un pellegrinaggio ascetico.
www.via-lauretana.it
www.viefrancigene.org
Vedere anche la 11 a Corona in Loreto, la Città dalle 12 corone
Il testo integrale del libretto si trova nella Casella n° 14.

7.4.13 L'esportazione della grazia
Le statue della Vergine di Loreto, i facsimile della Santa Casa sono sparsi in tutto il mondo a migliaia di esemplari. Questo fenomeno, testimonio di una diffusione di questo luogo nel passato, non è l'oggetto della nostra riflessione attuale.
Dopo tutto non si tratta di ricopiare materialmente e servilmente un dato modello e basta, ma di suscitare case di carne, vale a dire famiglie che adottino lo stile di Nazareth come norma di vita.
Ogni individuo, ogni famiglia è differente e deve inventare la propria personalità spirituale. Ma tutti possono ispirarsi alla filosofia della Santa Famiglia e, contemplandola, rigenerarsi.

Inoltre le famiglie più sensibili allo spirito particolare di Loreto ci guadagnerebbero a conoscersi ed a formare legami, creando così una rete di amicizia vera e durevole.
Tali famiglie sarebbero avvantaggiate nel condividere le loro esperienze, esercitandosi nel buon combattimento che le attende in seno alla città secolare.
Il pellegrinaggio di Loreto, profondamente segnato dalla corrente francescana, deve dare il gusto della povertà. Pur senza sposarla come Francesco d'Assisi o Charles de Foucaauld, i pellegrini comprenderebbero che uno stile di vita sobria è indispensabile per servire Gesù. Loreto ha di sicuro la vocazione per essere una scuola di sobrietà nel mondo.
Per aiutare in questo, è stato composto un Direttorio della CMM (Communion des Maisons de Marie). Si può trovare interamente alla :
Casella 13 di questo sito

Il soggiorno a Loreto raggiunge il suo vero scopo quando porta ad eleggere un nuovo stile di vita quotidiana.
Oggi migliaia di cristiani, intorpiditi dal ritmo della vita cittadina, avvelenati dall'edonismo imperante, affaticati dalla saturazione delle immagini e degli oggetti, aspirano ad un'esistenza semplice, spartana, nemica del confort, aperta alla vita.
Aspirano a dare la priorità al cuore ed ai valori dello spirito. Ma immersi nell'universo materialista, le loro buone intensioni si indeboliscono rapidamente a contatto con il mondo.
Vorrebbero eleggere una scala di valori opposta a quella del mondo praticando l'astinenza dalla televisione, il rifiuto dei media schiavizzanti, la liberta di fronte alle tecnologie invadenti.
Per questo sentono il bisogno di elaborare un regolamento di vita e di metterlo in pratica grazie al sostegno di un gruppo fraterno.
Ecco quanto possono trovare a Loreto.
Vedere a mo' di esempio il Regolamento di vita intitolato Direttorio della Comunione delle Case di Maria (CMM).
Il testo del Direttorio è accessibile nella casella n° 13 intitolata «Ardor».

La sfida è di mostrare come l'ascesi moderata dia la gioia.
Lo dimostra una saggezza secolare, ma le professioni di fede sono insufficienti. Oggi soprattutto la testimonianza prevale sulle parole. Per questo sono necessari luoghi come Lourdes, Medjugorje, Rimini, Paray, Taizé, Schoenstatt..., dove lo spettacolo di cristiani splendidi rende palpabile l'ideale intravisto.
Ma precisamente, chiunque conosce bene Loreto si rende conto che i suoi abitanti, pur condividendo le stesse difficoltà di tutti gli uomini della terra, vivono nella gioia. La loro esistenza si mostra come una certa melodia della felicità imbevuta di sapore e di poesia. Esseri che vivono nella prossimità di Dio hanno il privilegio di creare un clima feerico, simile a quello del Natale.
Questa gioia, sconosciuta all'ateismo, è il più bel dono da fare alle città secolarizzate del mondo ormai prive di Dio.
Vedere anche la 12 a Corona, in Loreto, la Città dalle 12 corone.
Il testo integrale del libretto si trova nella Casella n° 14.

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