1.4 Loreto e la sua Prelatura - Loreto Lorette

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1 L'ITALIA
1.4 - Loreto e la sua Prelatura : un legame privilegiato con Roma
In senso teologico Loreto è una «Chiesa particolare»...
Loreto è da sola una diocesi, con a capo un arcivescovo. Questo stato di fatto le conferisce una personalità, un'indipendenza particolare. Un privilegio che è favorevole alla creazione di un centro spirituale molto caratterizzato.


1.4.1.1 La più piccola diocesi nel mondo…
Non si possono dimenticare le origini più che modeste di Loreto. Prima della traslazione della Sanata Casa, datata il 10 dicembre del 1294, Loreto non esisteva, era una semplice lingua di terreno appartenente al comune vicino e celebre di Recanati.


 1.4.1.2 L'evoluzione dello «Statuto» nel corso dei secoli.
Allora comincia una storia complicata fatta di passi avanti e indietro. Tanto Loreto dipende da Recanati, quanto le è avversa. Ma nel 1596 il celebre Sisto V, il costruttore della seconda Roma, eleva Loreto al rango di diocesi e di città indipendente.
Mel 1965 il papa Paolo VI dà a Loreto lo statuto tuttora in vigore. La città diventa al tempo stesso «Delegazione Pontificia » e «Prelatura Territoriale».


 1.4.1.3 Chiesa in miniatura
In Loreto, la Città dalle dodici corone scrivevo:
«Con i suoi 12.000 abitanti ripartiti su 17 km quadrati, Loreto è forse la diocesi più piccola del mondo».


1.4.1.4 Loreto e i suoi pastori
Come in ogni altro luogo, la diocesi è segnata dalla personalità dei suoi pastori.
Il primo «Arcivescovo-Prelato» di Loreto fu Mons. Aurelio Sabattani (1965-71) divenuto cardinale nel 1983.
In seguito sono stati vescovi di Loreto Mons. Loris Capovilla segretario particolare di Giovanni XXIII, Mons. Pasquale Macchi segretario privato di Paolo VI, Mons. Angelo Comastri, Mons. Gianni Danzi e infine Mons. Giovanni Tonucci.

 
1.4.1.5 Arriva Mons. Tonucci
Mons. Giovanni Tonucci è l'attuale arcivescovo di Loreto. Nato a Fano nel 1941, ordinato sacerdote nel 1966


 1.4.6 La carriera di Mons. Tonucci
Nel Camroun, Londra, Roma, Belgrado…
Vescovo nel 1990, è nominato in successione Nunzio apostolico in Bolivia, in Kenya, nel Paesi Scandinavi.

 
1.4.1.7 Mons. Tonucci si presenta
Il 29 novembre 2007, il nuovo vescovo Mons. Tonucci ha ricevuto per due ore i sacerdoti e si è presentato loro.

 
1.4.8 Mons. Tonucci cambia funzione
Mons. Tonucci aveva qualche timore a «cambiar mestiere». Ma fin dall'inizio ha dimostrato di esser capace di farlo con grande spigliatezza.

 
1.4.9 La presa in carico del Santuario
Nel corso della storia, il Pellegrinaggio e l'animazione spirituale e liturgica del santuario sono stati affidati a clero diverso. Una trentina di carmelitani arrivarono nel 1488, ma non rimasero che dieci anni. Nel 1544 sant'Ignazio di Loyola mandò lui stesso quattordici gesuiti a Loreto. I padri della Società di Gesù sono rimasti sul luogo fino allo scioglimento della Compagnia nel 1773. Fecero loro seguito i Francescani Conventuali fino al 1934.
All'inizio del XX secolo il santuario era nelle mani di tre istituzioni: I Francescani Conventuali, i Canonici di Loreto e i Cappuccini.

 
1.4.1.10 Arrivano i Cappuccini
Sono arrivati nel 1557 a Recanati. Hanno sempre dato prova di un grande amore per la Vergine di Loreto. Vi si recavano spesso, percorrendo a piedi i cinque km che li separavano dal santuario. Nel 1595 aprirono un ospizio nella città.
Più tardi poterono acquistare il bastione dove attualmente è situata la Casa del Clero (ora albergo Madonna di Loreto). Vi installarono un convento nel 1640. E per due secoli si accontentarono di svolgere mansioni molto umili nella chiesa adiacente al convento. Ma pro-gressivamente si videro affidare mansioni propriamente pastorali: confessioni, predicazioni al popolo, animazione delle feste. Nel 1833 il vescovo di Recanati-Loreto Tommaso Gallucci istituì la Congregazione Universale della Santa Casa. Ne affidò la direzione ad un cappuccino spagnolo, il padre Pedro de Malaga. Quel religioso diresse la Congregazione fino al 1904 conferendole una espansione internazionale.

 
1.4.1.11 I Cappuccini responsabili del Santuario.
Nel 1934 affidò ai Cappuccini la responsabilità pastorale del santuario e del Pellegrinaggio.
Fin dal loro inizio nel 1528, i Cappuccini hanno avuto il desiderio di caratterizzarsi per una profonda contem-plazione, per la povertà radicale, per la spontaneità fraterna e per un inserimento concreto fra il popolo, di cui percepiscono spontaneamente i bisogni. La grande figura del Padre Pio mostra oggi tale ideale agli occhi di tutti.


1.4.1.12 L'animazione futura
I Cappuccini hanno acquisito una specie di monopolio sul Pellegrinaggio di Loreto. Questa realtà storica, acquisita al prezzo di tanti sacrifici, deve essere rispettata.
Nel caso in cui Loreto fosse chiamata a diventare un punto forte per la Nuova Evangelizzazione in Italia e in Europa, bisognerebbe ugualmente fare appello al concorso di apostoli dotati di un carisma particolare, scelti su scala nazionale o internazionale.

 
1.4.1.13 Il santuario e le cinque parrocchie
Inizialmente Loreto aveva una sola parrocchia: quella della Santa Casa. Nel 1928 furono aggiunte la parrocchia del Sacro Cuore e quella di San Flaviano; nel 1947 la parrocchia di Maria Adolescente; nel 1981 quella della Santa Famiglia.
Cinque parrocchie affidate ad un sacerdote diocesano ed a quattro congregazioni religiose diverse...

 
1.4.1.14 San Flaviano di Villa Musone
Nel 2009, in occasione del centenario della costruzione della chiesa, è stato pubblicato un grosso volume illustrato di più di 500 pagine su questa comunità, simile ad una grande famiglia che accompagna i suoi figli dalla nascita alla morte. Sfogliando quell'album di famiglia si comprende che cosa sia una «parrocchia di cristianità» che si prende cura dell'essere umano in tutte le sue dimensioni.

 
1.4.15 La Passione del Giusto a Villa Musone
Questa pienezza appare più chiaramente nel tempo della Settimana Santa. Dal 1977, ogni Venerdì Santo, la «Morte del Giusto», una Passione vivente immaginata dal padre Valentino Lanfranchi, è messa in scena sul posto e per le vie della città. Gli abitanti sono gli attori convinti del dramma. Il processo si svolge in un pretorio e un palazzo del sommo sacerdote a grandezza naturale. Il tema è trattato con rigore biblico. Tutto ciò è possibile solo grazie alla preghiera autentica di un popolo unanime.

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