6.4 L'Incarico del Santuario - Loreto Lorette

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6 PELLEGRINAGGIO
6.4.1 Il clero diocesano
Nel corso della storia il clero diocesano è stato assai presente nella pastorale del santuario. Ma sacerdoti che vivono senza il sostegno di una regola e di una famiglia religiosa sono meno ben provveduti nel caso di conflitti fraterni. A più riprese il clero secolare si è scontrato con problemi d'intesa o di orientamento apostolico. Per questo motivo, qui come altrove l'autorità ha fatto appello a congregazioni religiose.
Così nel 1488, di fronte a grandi difficoltà, l'Amministratore Basso della Rovere ha affidato il pellegrinaggio ai Carmelitani.
Nel XIX secolo esisteva un Capitolo della basilica, i cui canonici erano poco distaccati dalle loro prerogative.
Allora nel 1934 il nunzio apostolico Borgongini Duca venne a Loreto per dichiarare la dissoluzione del Capitolo dei Canonici, della Cappella musicale e della Penitenziaria.

 
6.4.2 I Carmelitani
Trenta carmelitani sono arrivati qui nel 1488, guidati dal beato Battista Spagnoli soprannominato il Mantovano. Questo personaggio è il celebre autore di un racconto della Traslazione Angelica. Molto presto quei religiosi si sono trasferiti a Recanati, a causa del clima insalubre, assicurando tuttavia il loro servizio nel Santuario. L'austerità della loro vista edificava il popolo e i pellegrini. Ma il clero si è divertito a criticarli fin dagli inizi. Sono rimasti a Loreto solo dieci anni.
 
6.4.3 I francescani conventuali
Nel 1773 i francescani conventuali sono chiamati a sostituire i gesuiti come Penitenzieri del Santuario.
Le turbolenze politiche sopravvenute tra il 1798 ed il 1870 li hanno gettati in penose tribolazioni. Per un certo tempo hanno anche sofferto sotto amministratori civili. Nel 1932 i loro effettivi erano divenuti insufficienti. Dopo 160 anni di buono e leale servizio hanno cessato le loro funzioni nel 1934.
Nel XIX secolo, spiega il padre Santarelli, il Santuario era nella mani di tre istanze:
  • i Francescani conventuali, Penitenzieri (confessori)
  • i Canonici, incaricati delle messe e della Custodia
  • i Cappuccini che assicuravano i servizi più umili.

 
6.4.4 I Cappuccini
Fin dalle loro origini i Cappuccini si sono mostrati molto attaccati alla Vergine di Loreto. Nel 1557 fondarono un convento a Recanati e si recavano a piedi a Loreto per adattarsi a compiti di sacrestia molto modesti. Nel 1595 aprirono un ospizio nella città. Crebbe la fiducia nel loro confronti; si chiedevano loro servizi sempre più numerosi. Si racconta perfino che un cane, chiamato Becero, andava spontaneamente davanti ai cappuccini e faceva loro da guida, mentre disdegnava i religiosi di altre congregazioni ( LLL, 175).
Nel 1611, su invito del cardinale Gallo, i Cappuccini costruirono un primo convento a Loreto. Ma siccome la costruzione si rivelò inadeguata, nel 1640 traslocarono in un immobile offerto dal cardinale Antonio Barberini, cappuccino e fratello del papa Urbano VIII. Quell'edificio è divenuto l'attuale Casa del Clero!
Progressivamente i cappuccini presero parte ai compiti pastorali del luogo: confessioni, esorcismi, predicazioni popolari, diffusione del culto mariano. Nel 1860, in seguito ad un furto sacrilego, venne loro affidata la custodia della Basilica e la cura del Tesoro.
Nel 1883 un cappuccino spagnolo, Pietro di Malaga, è stato il grande realizzatore della Congregazione Universale.
Si racconta che un giorno un giovane sacerdote si presentò in sacrestia per chiedere il favore di celebrare la messa nella Santa Casa.
Accolto male dai Conventuali o dai Canonici, ottenne il via libera dai cappuccini. Dopo la messa, deposto il calice sul banco, scrisse: «Se un giorno diventassi papa, affiderei questo santuario ai cappuccini!». Divenuto effettivamente papa sotto i nome di Pio XI, il giovane sacerdote di allora mantenne la sua promessa.
In effetti Mussolini e Pio XI firmarono gli accordi del Laterano nel 1929. Qualche anno dopo, nel 1934, il successore di Pietro affidò ai cappuccini la celebrazione degli uffici religiosi, la penitenzieria e la custodia della Basilica.
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